Una bellissima gita a Perticara, una parola soltanto racchiude tutto… Sulphur
Un posto interessantissimo, pieno di passione di chi ci lavora e pieno di storie. Un luogo che parla delle radici di Perticara e non solo.
Siamo stati rapiti dalla preparazione dei ragazzi e stupiti nel capire di quanto queste persone sono legate a questa miniera e alle vite che ci ruotavano intorno.
Fino a qualche anno fa, i minatori ancora vivi, andavano al museo per raccontare le loro storie di vita vissuta all’ interno della miniera. Un patrimonio storico immenso, i loro racconti hanno permesso a tutti noi di venire a conoscenza anche del ‘non scritto’.
E’ un ambiente riprodotto a regola d’arte all’ interno delle stanze che, nel periodo di attività della miniera, ospitavano compressori, officine, centrale elettrica e tanto altro.
Ci hanno spiegato che il sito in cui c’era la miniera non è sicuro causa crolli e scoppi, pertanto una parte di miniera è stata riprodotta in questo spazio.
Questa ‘chicca’ di museo catapulta nella vecchia miniera di zolfo, nelle vite dei minatori, nelle angosce delle famiglie e nella realtà di chi lavorava in superficie come elettricisti, meccanici ecc..
E’ veramente sorprendente capire come passavano le giornate lavorative i minatori, fini a 60 metri sotto il livello del mare.
La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente la campana che veniva usata per avvisare tutti, sia minatori che famiglie all’ esterno, quando c’era un infortunio (soprattutto erano infortuni mortali) ed il pozzo Vittoria (ancora visibile di fianco al museo). I parenti al suono della campana si radunavano intorno ai pozzi che venivano usati per salire e scendere in attesa di notizie dei propri cari…



Nonostante tutto era un lavoro molto ambito perchè la paga era alta. Da non sottovalutare il fatto che la famiglia Montecatini era anche la proprietaria delle botteghe del paese, quindi i minatori riportavano i soldi all’ interno delle tasche dei proprietari della miniera.
Affascinantissimo anche sentire parlare dei muli in miniera, veri e propri lavoratori retribuiti.
Abbiamo iniziato la visita osservando una vasta scelta di minerali e metalli per poi passare alla spiegazione della vita da miniera e quello che la circondava con rappresentazioni molto curate e attrezzi dell’epoca (primi del ‘900).
Per ultimo, un assaggio di miniera.
Sarà che quando vedi la passione negli occhi delle persone non puoi che lasciarti ammaliare dal loro racconto delle storie di epoche passate.
Si chiama museo, ed è giusto, ma più che altro io l’ho vissuto come l’entrata in punta di piedi nella vita dei minatori e delle loro famiglie.
Ogni giorno non sapevano se al termine del turno sarebbero risaliti o se la campana avrebbe suonato per loro..
Ve lo consiglio..
Ci vediamo in giro!



Ringraziandola per il bellissimo racconto a nome di tutto lo staff del museo Sulphur !! Unico piccolo appunto, la regione e’ Emilia Romagna 😉💪💪
Sì, erroneamente da una parte c’era la Regione giusta dall’altra quella sbagliata, ho corretto. Grazie mille per la segnalazione! Ancora complimenti!