SENTIERO CAI 104 CARPEGNA

  • Noi 4 alla croce del monte Carpegna

Quest’ estate sembra proprio non voler partire…il sole continua a nascondersi dietro le nuvole…

Abbiamo approfittato, quindi, per fare una bella passeggiata che ben presto si è trasformata in qualcosa di più impegnativo.

Ci siamo svegliati prima del solito e stranamente eravamo fuori dalla nostra roulotte ad un orario decente.

Solita colazione al Cippo, abbiamo messo le scarpe da trekking e via per un giretto nei percorsi, un giretto tranquillo all’inizio…

Abbiamo iniziato il percorso CAI 104 che dal Cippo arriva al monte Carpegna. Fino alla fine del percorso 104A tutto bene poi, l’avventurosa di casa, che ha sei anni, ha deciso che voleva arrivare in alto prefiggendosi un obbiettivo…la croce del monte Carpegna. 

Per arrivare sulla cima, finito il percorso 104A, abbiamo preso il 104 che è stato un po’ più impegnativo.

Salite molto ripide e di conseguenza, al ritorno discese impegnative.

Non sono assolutamente esperta di livelli di difficoltà ma credo di aver fatto partire la piccola con il botto.

Non siamo partiti dal paese di Paterno ma dal ‘campeggio il Cippo’ tagliando quindi un pezzo di percorso, con bambini piccoli al seguito lo consiglio (soprattutto se non sono abituati a camminare).

Devo dire onestamente che è un’esperienza assolutamente da fare con i bambini.

Qualsiasi sia l’arrivo, dopo tutta la fatica, arrivare all’obbiettivo ha il sapore della soddisfazione. Felicità e liberazione, ovviamente, la fanno da padroni rendendo magica l’impresa che in questo caso coincide con un premio per occhi e cuore…..il panorama è speciale…

Molto importante avere scarpe con suola scolpita ,acqua e qualcosa da mangiare.

Da non sottovalutare la presenza di vipere (che abbiamo incontrato) quindi consiglio di rileggere il manuale delle giovani marmotte (che io da piccola ho consumato) e non spostare pietre a mani nude, non sedersi su massi o tronchi senza aver controllato ecc.. ecc…

La natura regala tantissimo ma va trattata con rispetto..ci vediamo in giro!

 

CHIESA DI SANT’ARDUINO – PIETRARUBBIA

chiesa pericolante di Sant'Arduino da lontano, scorcio con gli alberi intorno e cielo nuvoloso

Ed eccoci di nuovo qui…

Dopo l’ennesimo periodo di fermo e come sempre un po’ per caso, venerdì un’amica mi ha inviato un articolo molto interessante per me. Si parla di una chiesa  sconsacrata e abbandonata a Pietrarubbia avvolta dalla vegetazione e su di un Eremo con il medesimo nome (Eremo di Sant’Arduino).

Si trova in una posizione molto bella, raggiungibile con una camminata nella natura  poco impegnativa (noi l’abbiamo fatta con mia figlia di 6 anni). Ci abbiamo impiegato circa 40′ ad andare (abbiamo sbagliato a seguire il percorso che non è segnalato e nemmeno battuto nell’ultimo tratto) e 20′ per il ritorno.

Siamo andati seguendo il navigatore per la chiesa di Sant’ Arduino ma, quando serve, ti dice di girare a destra dove è presente un bel muro che aspetta che tu l’ attraversi!

Scherzi a parte siamo andati per tentativi ed abbiamo avuto la fortuna di incontrare delle persone gentilissime.

La zona in cui abbiamo lasciato la macchina è Ca’ Bosco.

Una signora, veramente gentile, ci ha autorizzato a lasciare l’auto nella sua proprietà e ci ha indirizzato con preziose informazioni.

Dopo aver costeggiato le case, un orto ed un bellissimo campo fiorito, inizia il ‘sentiero’. È necessario andare un minimo attrezzati perché il sentiero è selvaggio, l’erba è alta, ed i pantaloncini, a mio modesto parere, sono sconsigliati.

una parte diroccata e pericolante della chiesa in mezzo al verde

Dopo la nostra passeggiata tra tane di istrici (il mio compagno e mia figlia in queste situazioni si trasformano in guru di Superquark) e bellissimi campi in fiore, finalmente scorgiamo lei…

Una struttura molto pericolante, un campanile senza campane ed una storia muta che non può parlare.

Prima di cercare questo posto ho cercato tra varie informazioni e la storia mi ha subito rapita. Si parla di una chiesa che, in seguito ad un crollo del pavimento, ha portato alla luce una cripta sotterranea. Una chiesa caduta in declino in seguito al mancato rinnovamento del parroco, all’abbandono delle case da parte delle famiglie di agricoltori e, non meno importante, saccheggiamenti di oggetti sacri e distruzione di alcune parti in cerca di tombe da saccheggiare. L’esistenza della cripta sotterranea, venuta alla luce con il crollo, era conosciuto anche in passato.

In questa cripta sotterranea sono stati trovati circa 65 scheletri, intatti, ancora in sacchi di canapa e lino relativi alla sepoltura, con vestiti risalenti al ‘500. Era presente anche un affresco che è stato rimosso e portato ad Urbino.

Avevamo già visitato il castello di Pietrarubbia ma questo angolo di pace ci era proprio sfuggito. Un vero peccato che sia mantenuto in questo stato pericolante anche se un po’ di tempo fa erano iniziati i lavori di restauro ma purtroppo mai terminati. C’è un cartello del cantiere degli anni ’90 abbandonato in mezzo alla natura che è cresciuta intorno.

Mi hanno segnalato in seguito, che sono presenti altri percorsi per raggiungerla non ufficiali (le persone che abitano nelle vicinanze ci hanno raccontato che loro passano attraverso i campi) ma noi abbiamo preferito non rischiare di perderci.

Non resta che incoraggiarvi a fare un giretto a Pietrarubbia e magari ci vediamo in giro..

Un esempio del sentiero nell’ultimo tratto

cartello giallo con disegno della chiesa in cui avverte che è pericolante parte ristrutturata della chiesa