ALTA VAL TIDONE E HARRY POTTER A GRAZZANO VISCONTI

Diga del Molato un enorme lago Verde con una antica costruzione al centro
Diga del Molato. Lago di Trebecco
Genepreto, un minuscolo borgo in sasso

Benritrovati!

Quando penso alla mia ‘pausa’ ( è un po’ che non scrivo nulla) capisco di aver avuto bisogno di fermare i miei racconti…

In questo periodo amici e conoscenti mi hanno contattato per avere informazioni e idee, ma la cosa che veramente mi ha fatto venire voglia di scrivere è stata la meraviglia dei posti visitati o gli occhi con cui li ho guardati.

Sì guardati…a vedere sono capaci tutti …io mi baso soprattutto sulle emozioni, non so se si era capito 😊.

3 giorni in alta val Tidone in provincia di Piacenza.

Base Nibbiano tra persone meravigliose ed immersi in un bosco fantastico.

Un luogo in cui animali notturni vegliano sul tuo sonno, animali diurni allietano il tuo risveglio e persone molto ospitali si prendono cura di te.

È stata una vera sorpresa nonostante la nostra fosse una breve fuga.

La magia è iniziata lungo la strada.

È una zona molto verde e ricca di piccoli borghi in sasso molto curati.

C’è una quantità di castelli, rocche ed abbazie che richiederebbero una visita, ma il tempo si sa, manca sempre per vedere tutto.

Per chi proviene dalle mie parti ( luogo speciale in cui, se non c’è lo spazio per mangiare, si inventa, e se non c’è abbastanza cibo ci si improvvisa una spaghettata fatta dalla mamma) si capisce subito di essere più in Lombardia che in Emilia Romagna ma con il tocco dell’ospitalità, della gentilezza e la semplicità dei piccoli paesi dove si conoscono tutti e la vita scorre serena.

Ovviamente siamo andati con la famiglia al completo, cane incluso, e nonostante il caldo, abbiamo subito trovato un bellissimo itinerario adatto a lei..la diga del Molato.

In zona ci sono molti sentieri per gli appassionati di trekking, mountain-bike o cavallo. Noi abbiamo optato per il sentiero che dalla diga porta alla fonte che è molto ombreggiato.

Abbiamo raccolto una quantità incredibile di piume di uccelli selvatici. Tra tutte la più bella è sicuramente quella del Gufo. Un bel ‘bottino’ che ha trasformato una passeggiata in una piccola avventura. Ci siamo concentrati per sentire versi di animali e cercare di scorgere eventuali tane o tracce. Ovviamente di ritorno abbiamo comprato l’inchiostro ed abbiamo scritto con le piume ma questa è un’altra storia.

Percorso trekking Diga del Molato

Siamo a malapena riusciti a vedere il ponte del diavolo a Bobbio che dista 50′ di macchina dalla diga.

Il ponte del diavolo -Bobbio-

Il tragitto è completamente in mezzo alla sola vegetazione.

Un consiglio…girate sempre con la benzina nel serbatoio, anche perché i telefoni prendono a fatica.

Purtroppo avevamo un appuntamento nel pomeriggio e quindi ci siamo dovuti precipitare di nuovo a Nibbiano.

È giunto il riposo del guerriero e quindi, dopo una giornata intensa, ci siamo diretti per cena a Genepreto.

Sì hai capito bene…quando corri per vedere il più possibile, la gita enogastronomica di fine giornata, è più che meritata oltre che d’obbligo!

Genepreto è un minuscolo borgo molto carino e ben tenuto che ci ha regalato un magico fine serata in questa bomboniera di paesino.

Genepreto

È difficile scrivere di questa vasta zona delle colline, essendoci stati molto poco, ma ho voluto farlo perché, anche se non siamo riusciti a vedere molto, ne vale sicuramente la pena.

Noi siamo tornati entusiasti.

La vera avventura di famiglia però, ancora non era arrivata…

Sulla strada del rientro abbiamo fatto una magica tappa..sto parlando per tutti gli appassionati di Harry Potter come mia figlia, non potete ‘saltare’ Grazzano Visconti ed il suo emporio stregato.

Emporio stregato

Anche se i dettagli del borgo sono stati costruiti nel ‘900, questo paesino ha tutte le carte in regola per sentirsi catapultati in una fiaba.

Il castello è dotato di un grande parco molto curato. Nonostante il borgo sia fantastico, la cosa che ci è piaciuta di più, sicuramente per la nota passione da Nerd, è quello che abbiamo trovato a tema Harry Potter.

Grazzano visconti

Ad aprile si aprono le porte della ‘scuola di magia di Hogwarts ‘ e nel resto dell’anno è possibile fare una foto sul binario 9 ¾ dove è presente il famoso carrello incastonato nel muro ed entrare nel magico mondo di Ollivanders.

Entrati nell’emporio stregato sembra di essere catapultati nel film.

L’ingresso è libero per maghi, streghe e anche per i babbani e sono presenti una quantità di cose stupefacenti, dal libro dei mostri, alla Nimbus 2000, passando per la burrobirra e le caramelle a tutti i gusti+1.

Stupendi i vasi di mandragora, cioccorana e chi più ne ha più ne metta.

La cosa che più colpisce entrando in questo magico angolo di fantasia sono i meccanicismi, libri che si muovono sulla libreria, ferri da maglia che lavorano da soli e… non voglio svelare tutto.

La piccola di casa si è veramente emozionata e non nascondo che anche per i più grandi è veramente affascinante, ed entrando, il tempo sembra fermarsi.

D’altra parte entrare nei sogni piace a tutti…

Ci vediamo in giro

Binario 9 3/4

Verucchio e la sua Rocca

Esistono luoghi che hanno tutto il sapore della Romagna e Verucchio è uno di questi.

Eravamo di ritorno da Montebello ( di cui scriverò presto) e decidiamo di fare merenda a Verucchio che, anche se si trova vicino a Rimini, non avevo mai avuto il piacere di visitare. 

Facciamo un giro veloce per le stradine medievali e ci accomodiamo in un bar, il bar centrale, per prendere un gelato ristoratore.

Così, per caso, dico al barista che il paese è molto carino e lui, da buon Romagnolo, inizia dicendo con entusiasmo che proprio in quel giorno, tra le altre cose, è il giorno di riapertura della Rocca Malatestiana, appena restaurata e mi dice: “è proprio qui dietro” .

Potevamo lasciarci sfuggire questa opportunità? No di certo!

Armati di curiosità ci dirigiamo alla biglietteria.

Non so se i cani saranno ammessi in futuro, ma dato che era il primo giorno di apertura, non avendo disposizioni in merito, hanno fatto entrare anche la nostra cagnolona.

 Tutto è più bello quando la squadra è al completo.

Pare sia stata la  Rocca da cui partì la conquista del Montefeltro dei Malatesta, per l’appunto “ Malatesta da Verucchio”. Questo è il nome completo.

All’interno della Rocca  è presente un gigantesco albero genealogico dei Malatesta che prende un’intera parete del salone centrale e permette di avere sotto controllo tutte le discendenze e le varie parentele di questa potente famiglia.

 

La Rocca è del XIII secolo e non dimostra così tanti anni. È molto ben conservata ed ora con il restauro sicuramente ha acquistato ulteriore bellezza.

È stata la dimora del famosissimo Malatesta chiamato il ‘Mastin Vecchio’. 

È presente una cartellonistica dettagliata ed interessante  su questo personaggio 

Non poteva mancare il collegamento tra Dante, l’inferno e Paolo e Francesca ed il Malatesta chiamato da Dante ‘il centenario’.

Il Centenario ed il Mastino Vecchio sono la stessa persona e quindi padre di Paolo e Giovanni detto anche Gianciotto e marito di Francesca. In poche parole Beautiful del medioevo.

È presente anche un piccolo percorso sonoro.

Inquadrando con il cellulare, alcuni QR code, presenti lungo il percorso, è possibile ascoltare una voce narrante che racconta le varie vicissitudini del famoso Mastin Vecchio. È una voce che lo interpreta, come se il Mastin Vecchio parlasse di sé.

 Tramite la cartellonistica si spara un QR code collegato a YouTube e c’è una voce narrante che parla del Mastin Vecchio, che poi è un attore che lo interpreta.

Dal giardino pensile la vista è mozzafiato ed è ben visibile una gran parte di Montefeltro.

Ci sono, come in ogni castello, le prigioni che incuriosiscono sempre un po’.

Non so se in futuro sarà disponibile anche la visita guidata ma anche in caso contrario, questa splendida Rocca, merita assolutamente una visita.

Piccola curiosità.

Come in ogni luogo ricco di storia, Verucchio ha il suo fantasma. 

Non si aggira tra le mura del castello ma nel paese. Si dice che nelle notti di vento si senta il rumore di un carro trainato da buoi, la cui ombra scura pare sia attribuita al crudele Malatestino, il Malatesta cieco da un occhio.

Pare attraversi l’abitato per poi finire in una scarpata con un boato. 

Questa visita ci ha proprio rapito e come si dice ‘la Storia più la conosci, più la ami’ . 

Noi siamo lontani dal conoscere la Storia ma questa famiglia importante che incontriamo spesso ultimamente ci affascina sempre di più.

Non resta che sperare di vederci in giro!

PENNABILLI – magia tra le emozioni-

Scorcio di Pennabilli

Qualcuno ha detto ‘l’ emozione non ha voce’ e sono assolutamente d’accordo, però oggi, per me, ha un luogo.

Pennabilli..

Ci ero già stata sotto le feste di Natale, ma non avevo capito assolutamente nulla. Avevo girato senza troppa convinzione, senza cercare nulla di preciso ed anche di fretta… Ma quando un luogo, a pelle, ti attira, ci ritorni. Così è stato per me… 

Un vulcano di sorprese e non sono nemmeno riuscita a vedere tutto quello che mi ero prefissata (mia figlia era distrutta letteralmente).

 Abbiamo iniziato comprando farina ad un mulino di Pennabilli. Una realtà in cui il grano si macina a pietra con mulino ad acqua e si usano grani antichi…molto interessante…

Ci eravamo già stati e siamo tornati a fare scorta… In seguito procedendo verso il paese e dopo l’aperitivo (perché comunque ogni giro è una piccola vacanza) dalla piazza principale, abbiamo seguito le indicazioni per ‘l’ angelo coi baffi’ che abbiamo trovato dopo la strada delle meridiane (veramente affascinante).

L’angelo con i baffi

Attraversando scorci di paese è possibile vedere mattonelle, accanto ad alcuni portoni, con indicazioni di chi ha abitato in quella determinata casa.

Per me Pennabilli è un museo all’aperto e offre infinite emozioni e riflessioni.

Passeggiando siamo andati alla campana Tibetana ed ai mulinelli girevoli ed abbiamo inviato, girando questi ingranaggi, preghiere tibetane al cielo.

Veramente luoghi dell’anima dove, se si affronta il giro con calma, sembra che si allineino i pensieri e stupisce infinitamente come, anche per caratteri come il mio, ci sia un po’ di pace… Le campane sono state donate dal Dalai Lama e tutto intorno parla di spiritualità e semplicità.

Inevitabile guardare e sentire con il cuore. Pennabilli è veramente un grande minestrone. Il protagonista è Tonino Guerra, ma anche Dalai Lama, Federico Fellini, e Leonardo da Vinci hanno una certa rilevanza.. Il luogo successivo, scendendo e tornando verso il paese, è rappresentato da un chorten tibetano con annesso rosario tibetano ed il giardino dei pensieri che è tutto riassunto dalla targa in entrata che recita: ‘sette pietre misteriose, sette specchi opachi per la mente, sette confessori muti che aspettano di ascoltare le tue parole belle e le parole brutte’. Un percorso mistico che vorrebbe un racconto molto più dettagliato. Si meriterebbe moltissimo spazio, ma sono profondamente convinta che ognuno ci possa trovare qualcosa di intimo e personale non condivisibile. Ognuno di noi credo lo viva a modo suo e credo che venga colpito da qualcosa di diverso.

Il rifugio delle Madonne abbandonate

L’orto dei frutti dimenticati ed il rifugio delle madonne abbandonate. Da vedere assolutamente!

 

Qui la targa recita ‘questo piccolo bosco è un labirinto dell’ anima dove, per breve tempo puoi perdere la memoria e ritroverai solo il giorno più bello della tua vita’Vi ha colpito?Anche a me! E se devo essere sincera, sono stata d’accordo con Tonino Guerra. Sembra che il tempo si fermi e sembra che i pensieri si puliscano lasciando spazio alla positività. Non sono riuscita a visitare il museo del calcolo ed il il museo naturalistico ma sono sicurissima che noi e Pennabilli ci rivedremo presto. Se c’è una cosa che mi fa capire quanto nella vita ci siano moltissime opportunità e scelte, sono luoghi come questo.

Probabilmente se non avessi aperto un mio blog sarebbe stato tutto diverso… Ovviamente non voglio togliere troppe sorprese ma sicuramente merita una giornata. Magari ci incontriamo lì… spero di vedervi tra un mantra tibetano o tra uno dei sette specchi opachi! Ci vediamo in giro! 

GROTTE DI ONFERNO

Agosto 2019
Agosto 2020

In questi giorni mi è saltata all’occhio la pubblicità della visita serale alle grotte abbinata ad una introduzione al mondo dei pipistrelli dentro al piccolo museo naturalistico.

Con l’escursione serale c’è la possibilità di vedere questi piccoli animaletti svegli.

Sarà per l’anima ‘dark’, ma a noi questi mammiferi fanno impazzire, così l’abbiamo prenotata al volo. Siamo partiti di venerdì sera direzione Onferno. Le grotte le avevamo già visitate lo scorso anno a ferragosto e sfortunatamente abbiamo visto pochi pipistrelli, essendo mattina.

Le grotte sono molto suggestive, probabilmente alcuni di voi le hanno già visitate. In abbinato c’è un piccolo museo naturalistico che parla dei protagonisti di questo luogo.

Come ho già detto avevamo prenotato ed arrivare prima di un quarto d’ora è stata una scelta azzeccata, tempo utile per firmare dichiarazioni, dare i dati per la ricevuta ecc..

Indossiamo il caschetto (fa tutto molto avventura alla Indiana Jones versione moderna) che ci ha risparmiato qualche ‘zuccata’ e partiamo con la guida.

Una bella passeggiatina ripida nel bosco (consiglio scarpe veramente comode) poi l’entrata nelle famose grotte a 12°. Una gran goduria in una giornata calda!!

Camminando la ns. guida ci ha spiegato un po’ di cose sulle grotte tra cui i metri di profondità sotto terra in cui stavamo camminando (meglio non pensarci).

Le grotte sono un alternarsi di strettoie e grandi stanze e la cosa che ci ha più affascinato (siamo andati soprattutto per quello) è vedere i suoi ‘abitanti’ in volo o addormentati appesi al soffitto (molto Dracula).

Esperienza particolare, a fine visita, spegnere le torce e vedere il famoso buio assoluto e sentire in silenzio il rumore della grotta e dei suoi abitanti.

Curioso anche alcune vicissitudini sul nome del paese che una volta era chiamato inferno.

Puro Rock and Roll 😊 all’inferno con i Pipistrelli! Ci è piaciuto veramente, soprattutto alla nostra piccola di casa. Ci torneremo ad ottobre quando non ci saranno più i nidi e la visita comprenderà anche un’altra parte di grotta che in questo momento dell’anno fa da nursery.

Io queste creature le adoro!

Per finire, abbiamo chiesto ai ragazzi un consiglio su dove mangiare. Io non parlo mai di ristoranti ma lui merita tutto! Il ristorante è il Colombari ed il signor Armando, da solo, riesce a cuocere la carne, servire, sparecchiare e prendere gli ordini. Sarà per il mio background lavorativo ma gli ho subito voluto bene, è il mio mito. Non è l’arredamento dello Sheraton ma se si passa oltre vale una visita dopo la grotta, noi pensiamo che si mangi benissimo

Ci vediamo in giro!

MUSEO DELLA MINIERA DI ZOLFO – PERTICARA

Una bellissima gita a Perticara, una parola soltanto racchiude tutto… Sulphur

Un posto interessantissimo, pieno di passione di chi ci lavora e pieno di storie. Un luogo che parla delle radici di Perticara e non solo.

Siamo stati rapiti dalla preparazione dei ragazzi e stupiti nel capire di quanto queste persone sono legate a questa miniera e alle vite che ci ruotavano intorno.

Fino a qualche anno fa, i minatori ancora vivi, andavano al museo per raccontare le loro storie di vita vissuta all’ interno della miniera. Un patrimonio storico immenso, i loro racconti hanno permesso a tutti noi di venire a conoscenza anche del ‘non scritto’.

E’ un ambiente riprodotto a regola d’arte all’ interno delle stanze che, nel periodo di attività della miniera, ospitavano compressori, officine, centrale elettrica e tanto altro.

Ci hanno spiegato che il sito in cui c’era la miniera non è sicuro causa crolli e scoppi, pertanto una parte di miniera è stata riprodotta in questo spazio.

Questa ‘chicca’ di museo catapulta nella vecchia miniera di zolfo, nelle vite dei minatori, nelle angosce delle famiglie e nella realtà di chi lavorava in superficie come elettricisti, meccanici ecc..

E’ veramente sorprendente capire come passavano le giornate lavorative i minatori, fini a 60 metri sotto il livello del mare.

La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente la campana che veniva usata per avvisare tutti, sia minatori che famiglie all’ esterno, quando c’era un infortunio (soprattutto erano infortuni mortali) ed il pozzo Vittoria (ancora visibile di fianco al museo). I parenti al suono della campana si radunavano intorno ai pozzi che venivano usati per salire e scendere in attesa di notizie dei propri cari…

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Nonostante tutto era un lavoro molto ambito perchè la paga era alta. Da non sottovalutare il fatto che la famiglia Montecatini era anche la proprietaria delle botteghe del paese, quindi i minatori riportavano i soldi all’ interno delle tasche dei proprietari della miniera.

Affascinantissimo anche sentire parlare dei muli in miniera, veri e propri lavoratori retribuiti.

Abbiamo iniziato la visita osservando una vasta scelta di minerali e metalli per poi passare alla spiegazione della vita da miniera e quello che la circondava con rappresentazioni molto curate e attrezzi dell’epoca (primi del ‘900).

Per ultimo, un assaggio di miniera.

Sarà che quando vedi la passione negli occhi delle persone non puoi che lasciarti ammaliare dal loro racconto delle storie di epoche passate.

Si chiama museo, ed è giusto, ma più che altro io l’ho vissuto come l’entrata in punta di piedi nella vita dei minatori e delle loro famiglie.

Ogni giorno non sapevano se al termine del turno sarebbero risaliti o se la campana avrebbe suonato per loro..

Ve lo consiglio..

Ci vediamo in giro!

 

 

 

 

 

 

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SAN LEO

Una bellissima gita in Emilia Romagna, alla volta di San Leo.

Una mia amica, che è una grandissima appassionata di storia, mi ha suggerito questa visita con un’enfasi tale da mettere prontamente questa meta nella ‘to do list’ . 

Questo articolo praticamente si scrive da solo, dato l’entusiasmo per questa perla. 

Sarà difficile essere coincisi ma ci provo. 

Una meravigliosa fortezza militare costruita su una prima fortificazione romana.

Qui si racchiude un mondo…

Fortezza militare, teatro dell’Inquisizione, carceri che hanno accolto tantissimi ‘ospiti’ colpevoli di eresia o sospetto di eresia, o colpevoli di aver coperto un eretico. Tutto sommato anche per chi voleva l’indipendenza dallo stato pontificio o la rivoluzione qualche’ torturina’ si rimediava sempre… quindi chi più ne ha più ne metta..

Un luogo veramente sorprendente!

Le stanze in cui dormivano i nobili di passaggio, erano situate proprio sopra la sala delle torture. Se ci penso ho ancora i brividi.

Per chi si chiede quali potessero essere le torture eseguite, può tranquillamente vedere strumenti e trappole mortali che, a dirla tutta, mi chiedo come si potesse fare ad infliggere quelle pene. 

Tantissime cose sono racchiuse in quel luogo così affascinante. Si può ammirare, ad esempio, una vasta collezione di armi d’epoca o tantissimi strumenti usati nei passati secoli in ambito medico e chirurgico. Parliamo di veri e propri attrezzi, oltre alle prime mascherine che attualmente sono così di moda (so che non fa ridere ma ho scoperto la funzione di quelle maschere bianche che coprivano il volto con una protuberanza tipo becco). 

Uno dei tanti Personaggi di Spicco che ha ‘soggiornato’ in quelle carceri è 

Cagliostro… Che dire… Personaggio molto dibattuto ed affascinante, non nego che ha catturato la mia attenzione. Consiglio di leggere qualcosa a riguardo di questo famoso alchimista ed importante massone. Questo affascinante personaggio del 1700 è circondato da stupende leggende che vale la pena conoscere. 

Non vorrei svelare altro ma tutta la famiglia, cane compreso ovviamente, ne è rimasta molto colpita. 

Questa fortezza ha il potere di farti sentire vicina a quel passato (sembra di essere una comparsa di ‘ritorno al futuro’). 

Purtroppo causa Covid-19 le visite guidate sono sospese ma sono presenti un’infinità di informazioni su cartellonistica che merita la lettura. 

Questo porta via un po’ di tempo ma ne vale la pena, ci si rende conto di quanto la realtà superi di gran lunga la fantasia, purtroppo.. 

Per arrivare alla fortezza abbiamo camminato per una salita piuttosto ripida immersa nel bosco (ovviamente il piuttosto ripido è poco indicativo, mia figlia di 5 anni, l’ha fatta senza problemi, ma sono convinta che in caso di difficoltà motorie, risulti abbastanza impegnativa). Credo ci sia la possibilità di andare all’entrata con la macchina (consiglio di telefonare prima per informazioni). Ritengo che in caso di problemi ci si debba informare bene con la struttura in quanto dentro la fortezza, ci sono numerose scale anche con gradini piuttosto alti. 

Ovviamente San Leo non è solo la fortezza ma sicuramente questa è la regina di cuori. 

Dopo un bel pranzo ristoratore, con personale gentilissimo e cibo ottimo, abbiamo continuato alla scoperta della cattedrale e della pieve (che in pochissime parole era la chiesa del popolo).

Entrambe hanno in comune l’origine romana e sono molto semplici e lineari. Nella Cattedrale (o parrocchia di Santa Maria Assunta) si trova la cripta ed il coperchio del sarcofago, perché il corpo di San Leo è custodito a Ferrara. Ma siccome non sono né una storica né una esperta di architettura, vi invito solamente a visitarle e sono sicura che ne resterete affascinati.

Il paesino è Molto bello, suggestivo e mantenuto con grande cura. Al suo interno ci si sposta solo a piedi ma questo non è un difetto, anzi, a mio avviso è un grande pregio perché risulta tutto molto semplice e rilassante.

Ovunque, a passeggio nel paese, quando ci si guarda attorno, lo sguardo viene costantemente catturato dalla bellissima fortezza che, posizionata tra cielo e terra svetta imponente come poche altre costruzioni. Sembra un gigante seduto sull’orlo del precipizio, un colosso architettonico maestoso. Vi assicuro che dopo averlo visitato incute ancora più timore. 

Gita consigliatissima, mettete solo in conto di dover spiegare ai bambini qualche nozione di inquisizione che, secondo me, è un argomento molto attuale e a seconda delle diverse epoche, mai superato, anche se con modalità differenti. 

Ci vediamo in giro! 

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CATTOLICA – il paese del mio cuore-

Caffè Giardino, ora Giardino Cafè
Il lamparino ed i suoi magici tramonti

Da dove iniziare?

Non puoi dire di essere stato a Cattolica se non sei mai andato a fare un aperitivo o un dopo serata il martedì al Lamparino (ci sono stata giusto questa sera per un aperitivo con un amica e cane ingombrante…il paradiso di sera con i piedi nella sabbia vista tramonto…da provare), o se non sei mai andato al mare zona Malindi, o fare un aperitivo/cena al Bikini o non so…se non hai mai visto i kite surfer fare acrobazie dalla spiaggia di fronte al ‘Parco le navi’, se non hai mai fatto una passeggiata sulla darsena del porto la sera o la mattina all’alba, se non sei mai andato a cercare l’aria di mare la sera, con la super calura estiva, sugli scogli del porto (anche Gabicce mare vale).. se non sei mai andato, annoiato dal mare o interessato al mondo marino e altro, a visitare l’acquario di Cattolica. Con la super calura lo consiglio (avendo aria condizionata ed essendo pieno zeppo quando il tempo promette pioggia), consiglio un pranzo veloce al ‘pesce azzurro’.

All’acquario non ci sono molte zone in ombra dove poter fare un pic-nic e comunque il ristorante offre menù di pesce a prezzi molto contenuti con la tecnica del self service e condividendo il tavolo con altre persone (post Covid è necessario prenotare)

In acquario ogni angolo è da visitare. Pre Covid, vi avrei consigliato di prestare attenzione al programma. Leggere bene gli orari delle varie attrazioni che, a seconda dei giorni, regalano opportunità come assistere al pasto delle Lontre o degli squali, o, a seconda del periodo, prevedono attività extra per i bimbi come dormire davanti le vetrate di vasca squali con il sacco a pelo o visita ‘dietro le quinte’ e interazioni con i rettili. Chissà magari si tornerà alla ‘normalità’ ma per ora sono annullate tutte le attività che prevedono assembramento. Non so cosa organizzeranno per le prossime stagioni, ma sicuramente vale la pena di guardare sul sito prima di andarci.

Per i bambini piccoli esiste un servizio gratuito di noleggio marsupi lungo il percorso Blu che permette di lasciare passeggini e carrozzine all’entrata e girare agevolmente tra le vasche bypassando anche il problema ‘scale’.

Ah, dimenticavo…c’è anche un piccolo bar all’interno dell’acquario, dietro l’area dei pinguini con pochi tavoli ma dove si può consumare un veloce panino o un primo preconfezionato a prezzi abbordabili…a voi la scelta… Per il bere tutti i negozi di gadget, presenti un po’ ovunque, vendono acqua e ci sono macchinette automatiche lungo i vari percorsi.

Sono previsti anche riduzioni se si vogliono visitare altri parchi tematici come Oltremare, Aquafan o Italia in miniatura. Di questi Parchi parlerò in seguito, però vale la pena sapere con anticipo se si intendono fare più parchi o solamente uno.

Cattolica offre molto. In centro ci sono sempre molte attrazioni organizzate dal Comune per grandi e piccini: mercatini il mercoledì sera in via Matteotti, o la domenica al porto; cinema sotto le stelle, spettacolo delle fontane danzanti  più volte a sera in diversi orari, spettacoli pirotecnici per ogni occasione,   posti bellissimi  vista mare per fare aperitivi unici, ristoranti con location bellissime a prezzi giusti, movida e gioventù se sai dove andare. Non puoi non andare a mangiare al ‘Pirate pub’ sul porto o una piadina con il fritto di pesce  ‘Da Ciribali’, sempre al porto, che ha tavoli che danno sul porto canale dove l’arietta è sempre garantita a tutte le ore. Non puoi non andare a fare colazione da Staccoli prima di andare il sabato al mercato settimanale e non puoi non andare a vedere il ‘centro invernale’.

In estate, infatti, il ‘centro’ si sposta verso strade che in inverno sono barricate e deserte, per questo motivo si parla di ‘centro estivo’ e ‘centro invernale’. Il centro in estate, oltre al lungo mare ed al porto arriva fino Piazza primo maggio. Il centro invernale invece, inizia lì…Viale Bovio e Via Mancini fino ad arrivare al comune e oltre. Tenete presente che la Pasticceria Staccoli fa parte integrante dell’inverno cattolichino ed è un riferimento per molti. Le pizzette al taglio tuonano e se la contendono solamente con ‘Staccoli piccolo’ o ‘Staccoli vecchio’ che è di fianco alla chiesa di San Pio ma che, come potete immaginare, sono due costole della stessa  persona.

Alcune di queste cose fanno parte della mia infanzia e, sarò di parte, ma i ricordi migliori della mia gioventù sono collocati in un angolo di Cattolica che si trova tra via Curiel e Via Corridoni.

Vi posso svelare un segreto? in quell’ angolo esatto c’è sempre aria anche quando sembra di non riuscire a respirare per il caldo. I miei nonni prima e i miei genitori dopo, hanno sempre gestito un bar che si chiamava ‘Caffè Giardino’ e che esiste tutt’ ora con un’altra gestione. Ci vado ogni volta che posso, la cucina è speciale, come la zona e l’accoglienza. Qui mi sento proprio a casa e per me rappresenta il mio posto del cuore di questo paese.

Cattolica si gira benissimo a piedi o in bicicletta e gli alberghi sono molto ben attrezzati. Il turismo, da noi, è una cosa molto seria e per il cliente, se merita ed è educato, ci si spacca veramente in 4…e’ proprio nel DNA locale, ognuno fa la sua parte e il tutto risulta sempre ben armonioso.

Se sei a Cattolica devi assolutamente visitare Gabicce mare e Gabicce Monte, Fiorenzuola e Castel di mezzo  sembrano usciti da un presepe. Sono talmente tante le cose da non perdere che farò più articoli.

Mi rendo conto che ci sono moltissimi luoghi che non ho citato, ma i posti e le persone del mio cuore sono veramente tantissime, rimedierò presto, ci vediamo in giro!

 

 

MONTEFIORE CONCA E LA SUA ROCCA MALATESTIANA

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Che dire di Montefiore?  Una bellissima sorpresa.. Una domenica, un pranzo veloce e dico al mio compagno (che non è originario della riviera) : ‘non ci credo, non sei mai stato a Montefiore?!!’ ora ci andiamo! 20 minuti da Cattolica, passando per Morciano e arriviamo.

Il paesino è minuscolo ma ci sono iniziative che in zona sono conosciute, come per esempio ‘Rocca di Luna’ che si fa in estate o in autunno, essendoci molti castagneti molte associazioni si organizzano per andare per boschi a raccoglierle, oltre alla sagra ovviamente. 

Da piccola andavo con mio nonno a comprare ‘Il ciambellone’, pare sia stato il migliore di tutta la zona, in un forno situato dietro la piazzetta. Girando e spiegando queste cose. Ci siamo imbattuti nella Rocca che abbiamo prontamente visitato (era la prima volta anche per me e, forse mi sbaglio, ma non credo fosse visitabile nella mia infanzia) ed è stata una bellissima sorpresa, nota da non tralasciare, siamo andati a visitarla con tutta la famiglia al completo,  incluso  cane ingombrante perché qui gli animali sono molto ben accetti.

Abbiamo trovato persone squisite. Abbiamo optato, data la formazione della gita, di fare la visita non guidata (che comunque sarebbe stata ad un prezzo irrisorio) e il signore della biglietteria ha fatto i salti mortali per raccontarci comunque qualcosa e non farci perdere le cose più interessanti.

La Rocca non è provvista di arredamento a parte un paio di stanze e le teche con le porcellane dell’epoca, ma la storia è veramente affascinante e il panorama che si può vedere dalla terrazza è mozzafiato. 

In realtà secondo noi, la storia è molto intrigante, si parla di amore, onore, interessi ed omicidi…praticamente un thriller romantico in costume con un occhio sul paranormale.

Si parla dell’amore di Costanza e Ormanno.

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Questo succedeva a Gennaio…poi accade che, come quando si ha qualcosa rimasto in sospeso, ho sentito l’esigenza di tornare ed ho fatto la famosa visita guidata tanto desiderata. Questa opzione prevedeva il coinvolgimento di un’amica, la mia compagna di merende e supporter, e così, dopo aver prenotato l’orario (cosa che vi consiglio assolutamente dato il distanziamento sociale ecc…i posti non sono moltissimi) ci siamo fatte affascinare da questo luogo. La guida ci ha accolto in costume ed è molto brava. Rinnovo i miei complimenti e sottolineo la loro disponibilità a rispondere anche a curiosità.

Una cosa notata da entrambe e confermata da loro è che Montefiore è molto ventilata e l’aria è assolutamente più respirabile -data anche l’altezza del luogo- di quella calda ed umida tipica dell’estate

IL SENTIERO DEGLI GNOMI -BAGNO DI ROMAGNA

Ciao a tutti! la nostra solita storia, ci hanno rinchiuso in casa per troppo tempo e dobbiamo recuperare il tempo perduto…
Dopo aver visitato il nostro ‘Bosco Segreto’ e dato l’entusiasmo di nostra figlia, abbiamo deciso di partire alla volta di Bagno Di Romagna ed il suo famoso sentiero degli gnomi.
Si parte dai giardini pubblici, si attraversa il fiume sul ponte e…inizia la magia..
Il protagonista indiscusso è Gnomo Bagnolo ma lascia comunque spazio ai suoi amici come lo gnomo inventore ecc…
Non voglio svelare troppo si questa piccola avventura e soprattutto non voglio togliere sorpresa a questo percorso.
Il sentiero nel bosco (poco più di 2 km) è molto pulito e molto ben tenuto, è pieno di cartelli che raccontano la storia ed insegnano ai bambini il rispetto per l’ambiente.
In 45” circa si visita, anche con animali al seguito.
Pieno di statue di gnomi, casette ed animali.
casette arredate a misura di gnomo ovviamente.
Ci è piaciuto veramente moltissimo. un luogo magico per grandi e piccini che permette di immergersi per un’oretta in una favola.
Mia figlia ci vuole tornare assolutamente al più presto ed anche io.
Ci siamo andati di passaggio e magari l’obbiettivo futuro è quello di fermarsi un paio di giorni e visitare anche la zona che offre moltissimo.
Una cosa assolutamente da non dimenticare: lasciare una lettera per gli gnomi all’ufficio postale e imbucare, magari arriva veramente…

L’UFFICIO POSTALE
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TU ED IO GNOMI PERFETTI.. 🙂
LO GNOMO INVENTORE

 

GITA ALLA DIGA DI RIDRACOLI

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Come nasce una gita fuori porta alla diga di Ridracoli?

Un discorso, un ricordo, un’occhiata… Si parte!!

I bisnonni del mio compagno, il mulino ad acqua dietro la casa per mandare i macchinari per la lavorazione del legno (sì perché non si usava l’elettricità), il laboratorio del nonno falegname a Civitella si incontrano con i miei ricordi di bambina 

In estate nel periodo di ferragosto, i miei genitori mi mandavano una settimana con il Comune di Cattolica in ‘campeggio’ (un anno a bagno di Romagna, un anno a Valbonella, S. Sofia, Ridracoli ecc…).

La mia famiglia nel periodo estivo era molto impegnata, era il momento della ‘stagione’ e per me invece era il tempo delle nuove avventure.

Un luogo del cuore per entrambi lasciato nel cassetto per troppo tempo. 

Telefono al museo idrico per informazioni ed una ragazza gentilissima mi da innumerevoli dritte per visitare la diga con bambina e grande cane. 

La sua gentilezza da 10 e lode ci permette di muoverci agevolmente sin dall’inizio. 

Arriviamo per le 9.00 orario d’apertura (il museo apre alle 10.00). Facciamo subito il biglietto e questo ci da diritto a salire sulla prima navetta (il nostro cane caricato nel trasportino nel bagagliaio, esattamente come in auto per un tragitto di 2 km) perché la navetta si utilizza in base al numero Dello scontrino per la diga.. Chi primo arriva, meglio alloggia. 

Arrivati alla diga, dopo aver passeggiato sul muro di contenimento, arriviamo al bar/cassa di prenotazione per il battello. 

Abbiamo prenotato subito il giro per non rischiare di restare senza. 

Ci sono anche percorsi che prevedono bici, trekking e canoa nel lago artificiale.

Per ovvi motivi di formazione familiare decidiamo per il battello. 

N. B. Abbiamo portato sul battello anche il nostro Rottweiler.

Siamo scesi alla seconda tappa e tornati al bar attraverso una camminata di 1/2 ora per lo più in discesa. 

Pranzo al sacco o al rifugio (consiglio prenotazione) al Ca’ di sopra e Consiglio a chi possiede un camper di andare e sostare una notte, perché, parlando con alcune persone, ci hanno raccontato della magia della nottata con La compagnia di rumori tipo l’ululato del lupo ed in generale rumori molto suggestivi. 

Ci ha raccontato la guida del battello che lupi, rapaci oltre a cinghiali e caprioli la fanno da padrone.

Con il camper è da verificare la possibilità di sostare all’interno. 

Il giro in battello, a mio avviso, è imperdibile, la guida che spiega è assolutamente competente e preparata oltre ad essere divertente e gentile, come è disponibilissimo tutto il personale di bar, ristoranti e biglietteria.

Vi ricordo che non abbiamo sbagliato nulla telefonando per caso al museo. Sapore di Romagna al 100%.

Un consiglio spassionato: salite veloce con la navetta per prenotare subito il battello (ricordarsi assolutamente la mascherina), tornare al parcheggio passeggiando per non perdersi nulla (tutto in discesa).

Prossimo weekend Predappio e sentiero degli gnomi a Bagno di Romagna,

ci vediamo in giro!

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sdr