MONTECOPIOLO -IL MONUMENTO AGLI AVIATORI NELLA FAGGETA-

A volte succede che non hai voglia di fare nulla ma fortunatamente il richiamo della curiosità vince su tutto e la pigrizia se ne va.

Avevamo solo un programma…una bella grigliata annaffiata da birra fresca ( perché non esiste grigliata senza birretta) con relative chiacchiere su vari temi tipo quanto sarebbe bello se… per me sognare un po’ non guasta mai, e non serve dormire per farlo..

Quindi, andando dal nostro fornitore di viveri preferito, abbiamo deciso di fermarci lungo la strada in una bellissima faggeta secolare e l’occhio cade immediatamente su di un cartello, che indica la strada, all’interno di un famoso percorso, verso un monumento distante 10 minuti di cammino, decidiamo che, dato le ultime performance di Stella, si può affrontare..

Il percorso si snoda all’interno di una Faggeta secolare di una bellezza incredibile come è incredibile pensare che questa vegetazione un tempo ricopriva tutto il monte Carpegna.

 

In questo bosco c’ero già stata in autunno quando i colori malinconici di inizio inverno le donavano un fascino incredibile. Rosso, arancione, marrone e verde, una tavolozza di colori che si mischiano sotto l’azzurro di un cielo limpido… questo lembo di bosco è famoso proprio per gli amanti di fotografia, come dargli torto ..

Camminando in un tragitto non complicato ci imbattiamo nel monumento che stavamo cercando, ben segnalato.

Racconta una storia triste un po’ datata.

Era dicembre del 1989 e due caccia F104 (questi caccia erano chiamati ‘bare volanti’) dell’aeronautica di Rimini scompaiono dai radar.

Si teme subito il peggio.

La situazione atmosferica è difficoltosa, cade un fitto nevischio che rende difficile qualsiasi operazione.

Emergono un paio di segnalazioni che identificano approssimativamente il luogo dell’incidente a Montecopiolo.

Un forte boato e fuoco dal monte situato tra le Marche, la Toscana e l’Emilia Romagna.

Si spera che siano riusciti ad attivare il comando di espulsione ma nel frattempo è sopraggiunto il buio, gli elicotteri non possono volare, le condizioni meteo, anche nel caso si siano espulsi, lasciano poche probabilità di salvezza.

Vengono impiegate 150 persone per il recupero, tra carabinieri, vigili del fuoco ed esercito.

I resti dei velivoli vengono trovati  24 ore dopo lo schianto…

Nessun superstite..

Pare volassero troppo basso a causa del maltempo e che il monte abbia ostruito loro il passaggio.

Questo monumento ricorda la tragedia, la loro vita e la loro precoce fine.

Tutt’ora, quando vengono trovati resti dell’aereo (fili elettrici, pezzi dei comandi ecc..) vengono posizionati sul monumento in segno di rispetto.

Era impossibile per me non cercare la loro storia che tuttora aleggia nell’aria, e non raccontarla.

Impressiona che dal lontano 1989 ancora si possano trovare residui di questa tragica fatalità.

A 5 minuti di passeggiata dal faggio secolare.

Buon riposo aviatori.

 

È particolare sentire che ogni luogo abbia una storia da raccontare.

Non tutte le storie, per fortuna o purtroppo si conoscono, di sicuro tutti i luoghi meritano rispetto.

Ci vediamo in giro

 

foto della faggeta secolare di Pianacquadio con sole che filtra tra gli alberi verdi

 

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