Partenza per il week-end, io e la mia compagna di avventure, obbiettivo museo della carta di Fabriano.
Mi hanno parlato molto bene di questo museo e quindi l’ho incluso nella lista.
Fabriano si trova a 15 minuti di strada da Frasassi, e volendo includere nuovamente le grotte (anche se ci ero già stata), e volendo visitare tutto quello che esiste intorno nel raggio di 1 Km che mi ha incuriosito come il Tempio del Valadier, l’Abbazia di San Vittore ecc…, la soluzione più ovvia per me era ‘fare base’ in questa città molto carina.
Fabriano in generale offre molto, è bello anche perdersi nei vicoli della parte vecchia o girare il centro alla ricerca di un ristorante.
Le persone che abbiamo incontrato sono state molto gentili e cordiali, anche nell’aiutarci alla ricerca di un gommista. Quando si ‘gira’ capitano anche piccoli inconvenienti di percorso…
La gita è iniziata dal tempio del Valadier e credo che la passeggiata in salita per arrivare in cima resterà negli annali (non siamo molto sportive e l’abbiamo presa con troppa euforia iniziale che ci ha distrutto
Appena arrivate, dopo la ‘scarpinata’ abbiamo trovato l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa ed il tempio del Valadier, sembra di essere catapultati in un luogo surreale. Parzialmente scavato nella roccia, l’Eremo, ha tutto il fascino dell’introspezione.
Non so perché ma a me questi luoghi mistici fanno sempre pensare…
Ci tenevo particolarmente a vedere il Tempio del Valadier perché vedendo le foto di questo luogo così particolare, aveva sicuramente attirato la mia curiosità.
Se ci si trova in zona un giro è d’obbligo, è un luogo di grande intensità, sia per lo scenario circostante sia per la bellezza e la particolarità della costruzione ed il luogo in cui è ‘incastonata’.
Seconda tappa le grotte di Frasassi, delle quali ho già parlato in un altro articolo http://civediamoingiro.it/category/regione-marche/blog-regione-marche/ .
La tabella di marcia prevedeva, per il giorno successivo, il famoso Museo della carta di Fabriano. Abbiamo prenotato, come ormai è necessario fare ovunque, tramite il sito internet che è l’unica scelta possibile. Per qualsiasi informazione potete comunque telefonare al museo e vi daranno tutte le istruzioni del caso.
La visita è esclusivamente guidata ed è possibile scegliere l’orario della visita o, se interessa, abbinare un laboratorio didattico.
In tempi pre-covid i laboratori prevedevano ‘classi’ di bambini che, tra le altre cose, prevedevano la spiegazione dell’importanza del riciclo attraverso la trasformazione della carta usata e la produzione di oggetti di arredamento in cartone ecc…, ora, il laboratorio, è stato ridotto ad una prova manuale di produzione della carta con il metodo che viene illustrato durante la visita.
E’ stato un bellissimo viaggio nella storia, dai ‘macchinari’ dell’epoca all’innovazione portata dalla rivoluzione industriale, passando per il lavoro artigiano e delle filigrane.
Viene spiegato tutto il processo, sia vecchio che nuovo, la differenza tra le varie carte e la differenza dei materiali utilizzati in base al prodotto che si deve realizzare.
Arte allo stato puro…
Ci hanno spiegato anche il misterioso mondo delle banconote, le filigrane, le differenze tra banconote nuove e banconote vecchie, attraverso anche una dimostrazione visiva con l’uso di una lampada particolare che esalta alcuni dettagli che scoprirete nella visita.
Dire filigrana è riduttivo, io non immaginavo assolutamente che quello che si poteva osservare mettendo le lire controluce, fosse il risultato di una vera lavorazione artigianale. Per creare uno stampo si parte e si partiva dall’incisione del volto o dell’immagine desiderata, sulla cera…
Il mastro cartaio all’opera è da 10 e lode, usando tecniche antiche, con tutta l’esperienza di una vita intera, produce fogli davanti agli occhi curiosi dei visitatori.
Questa operazione è fondamentale per spiegare le fasi successive ed è molto interessante vederlo in azione.
Posso solo che consigliare la visita che dura circa un paio d’ore.
Purtroppo il tempo è sempre poco quando si visitano luoghi nuovi e ci sarebbe piaciuto includere nel giro anche il museo del pianoforte storico e del suono ma all’atto della prenotazione ci siamo accorte che va fatta almeno 5 giorni prima.
Che peccato!! Sarà sicuramente una buona scusa per tornarci…
Ci vediamo in giro