EREMO DI CARPEGNA E SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FAGGIO

Oggi parlerò dell’eremo di Carpegna. 
Da una parte la pace assoluta con le sue regole e quella introspezione che ti prende contro la tua volontà e, a volte, può portare qualche riflessione in più, tipico dei santuari.
Dall’altra parte, ti mostra impianti sciistici chiusi (in questa stagione) con il suo rifugio barricato con assi di legno, seggiovie ferme ecc… Anche se in quel posto specifico, non ci sei mai stato, è facile rendersi conto dei cambiamenti tra estate ed inverno.

Per me l’Eremo rappresenta la tranquillità e un senso di libertà unico.

Quando si alza lo sguardo, gli occhi vengono rapiti (in estate ed in primavera) dai suoi meravigliosi fiori di campo lilla e gialli ed i suoi infiniti prati verdi. In primavera abbiamo trovato una quantità indefinita di ‘soffioni’ e ci è piaciuto, anche se per pochi secondi, tornare bambini e lasciare volare nell’aria i suoi semi ed ovviamente abbiamo espresso moltissimi desideri.

Il nostro cagnolone ha molto gradito questa tappa. Non l’ho mai vista correre così scatenata.

Ci siamo andati più volte e non abbiamo mai incontrato molta gente, per non dire molto poca.
Da questo posto partono alcuni sentieri per camminare o altro ed uno di questi si collega al ‘Cippo’.


Ospite di questo angolo di serenità è il santuario della Madonna del faggio. 
Una minuscola chiesina molto bella e molto suggestiva del XII secolo a 1415 metri di altitudine, una vera bomboniera!
Si narra che sia stato costruito in questo luogo perché è il posto in cui l’immagine della Madonna, rimossa da un faggio, sia tornata al luogo di origine miracolosamente.
A prescindere dal pensiero e dal credo è un luogo molto suggestivo, in cui il silenzio regna sovrano. Veramente carino e curato, sugli alberi che conducono all’entrata sono state posizionate moltissime casette per gli uccellini oltre ad essere scolpite sulla pietra delle immagini che accompagnano all’entrata. Vi posso dire che, inserito in una bella passeggiata tra i boschi, è la famosa ciliegina sulla torta.


Tra gli impianti e il santuario c’è anche una fontanella con acqua ghiacciata, ma veramente gelata… per fare bere il nostro cagnolone, avendo dimenticato la ciotola, abbiamo messo le mani ‘a coppa’ e ci è venuto un male alle mani pazzesco, è veramente freddissima!

Abbiamo scoperto o riscoperto l’Eremo di Carpegna per caso (io ci andavo da piccola con i miei genitori quando faceva la neve). Poco prima di arrivare sulla vetta e passato il lago ed i meravigliosi fiori di campo, e seguendo le indicazioni l’abbiamo trovato velocemente.

Siamo tornati in seguito più volte a fare una bella passeggiata. Siamo andati in cima, dove arrivano le seggiovie ed abbiamo proseguito verso il sentiero che porta alla croce del monte Carpegna, una bella passeggiata. In cima all’ombra di un albero abbiamo fatto un bel pic nic ed in seguito abbiamo proseguito lungo il sentiero fino ad arrivare nuovamente al parcheggio.

Una bella giornata rilassante che ripeteremo sicuramente, se passate in zona merita una visita.

Ci vediamo in giro!

IL CONVENTINO DI GRADARA

    

Esiste un luogo magico a due passi dal castello di Gradara… è chiamato ‘il Conventino’.

Ho avuto il privilegio di visitarlo interamente ed ancora ho nel cuore alcuni dettagli…

Un luogo speciale dove Natura Storia e Magia si incrociano. Sì Magia è decisamente la parola giusta, in collina, vista mare. Quando dal porticato si procede verso la vigna (che  si trova lungo le pendici della collina a scendere), si apre il paesaggio, permettendomi di vedere il mare. Ma non solo, si vede la costa fino a Cesenatico…bello da togliere il fiato!

E’ veramente un luogo eccezionale. Alla struttura non manca nulla, piscina, campo da tennis ecc.. ma la cosa che più colpisce è la cura dei dettagli.

Questa struttura nasce nel 1564 ed è stata subito destinata ad un convento di Frati cappuccini. Osservando il chiostro se si usa un po’ di fantasia sembra di vederli camminare sotto il loggiato o prendere l’acqua dal pozzo. Vi voglio dire la verità, una mia amica ha subito pensato a Biancaneve 😊, la scena iniziale quando sul pozzo canta come un usignolo, e dice ‘ Ogni desiderio può il pozzo soddisfar’ e poi parla del suo sogno di incontrare l’amore… essendo una location che viene spesso usata per matrimoni, la scelta sembra azzeccatissima e nel dubbio anche io ho espresso il mio. D’altra parte le favole sono fatte per sognare ed il luogo stimola molto la fantasia. La mia sensazione è stata subito quella di trovarmi in una fiaba.

Dettaglio non da poco è rappresentato dalla presenza di una chiesetta consacrata all’interno della struttura che da quest’anno i nuovi proprietari hanno fortemente voluto renderla visitabile dalla comunità e dai turisti. Una chiesetta veramente bella e curata in cui sono ancora presenti molti dettagli cinquecenteschi come il palco da dove si officiava la predica oltre a statue e pitture ecclesiastiche. Una curiosità…questa chiesetta è privata, non di proprietà della chiesa, e sinceramente non so quante ne esistano in giro, di sicuro é una particolarità che lascia di stucco.

Recentemente è stata anche detta la messa per festeggiare la riapertura ed il restauro di questo luogo sacro.

Se devo essere sincera ho perso un po’ l’orientamento tra piano primo, interrato e piano di mezzo. Essendo costruita in collina, è stravagante entrare dal livello del giardino per poi rendersi conto di trovarsi al primo piano…l’orientamento non è il mio punto forte ma vi garantisco che senza ‘guida’ il primo impatto disorienta.

Mi hanno fatto impazzire le cellette usate dai frati per la notte e sono andata fuori di testa per le grotte. Sì, le grotte! Pare che Gradara fosse tutta collegata da questi cunicoli sotterranei che poi nel tempo sono stati chiusi ed isolati ad uso esclusivo delle varie proprietà.

Quando ero piccola mio babbo mi raccontava sempre che dalla Rocca Malatestiana di Cattolica partivano questi cunicoli che arrivavano sotto terra fino al castello di Gradara, che venivano usate in caso di attacchi.

A Cattolica, vicino alla Rocca Malatestiana, alcune grotte e cunicoli sono tuttora visitabili.

Parlo da profana. Non sono una storica ma di sicuro queste storie fanno parte della mia infanzia e non mi sembrano possibilità così del tutto assurde.

Probabilmente, a parte la chiesetta, non sarà possibile fare il ‘giro turistico’  del Conventino ma sicuramente ci sarà la possibilità di averne un assaggio partecipando agli eventi che si organizzeranno prossimamente come apericena o matrimoni e chissà, magari sarà possibile anche pernottare.  

Sicuramente vi consiglio, se ne avrete la possibilità, di farci un pensierino. Solo la vista da sopra la vigna vale tutto!

Ci vediamo in giro!

GROTTE DI ONFERNO

Agosto 2019
Agosto 2020

In questi giorni mi è saltata all’occhio la pubblicità della visita serale alle grotte abbinata ad una introduzione al mondo dei pipistrelli dentro al piccolo museo naturalistico.

Con l’escursione serale c’è la possibilità di vedere questi piccoli animaletti svegli.

Sarà per l’anima ‘dark’, ma a noi questi mammiferi fanno impazzire, così l’abbiamo prenotata al volo. Siamo partiti di venerdì sera direzione Onferno. Le grotte le avevamo già visitate lo scorso anno a ferragosto e sfortunatamente abbiamo visto pochi pipistrelli, essendo mattina.

Le grotte sono molto suggestive, probabilmente alcuni di voi le hanno già visitate. In abbinato c’è un piccolo museo naturalistico che parla dei protagonisti di questo luogo.

Come ho già detto avevamo prenotato ed arrivare prima di un quarto d’ora è stata una scelta azzeccata, tempo utile per firmare dichiarazioni, dare i dati per la ricevuta ecc..

Indossiamo il caschetto (fa tutto molto avventura alla Indiana Jones versione moderna) che ci ha risparmiato qualche ‘zuccata’ e partiamo con la guida.

Una bella passeggiatina ripida nel bosco (consiglio scarpe veramente comode) poi l’entrata nelle famose grotte a 12°. Una gran goduria in una giornata calda!!

Camminando la ns. guida ci ha spiegato un po’ di cose sulle grotte tra cui i metri di profondità sotto terra in cui stavamo camminando (meglio non pensarci).

Le grotte sono un alternarsi di strettoie e grandi stanze e la cosa che ci ha più affascinato (siamo andati soprattutto per quello) è vedere i suoi ‘abitanti’ in volo o addormentati appesi al soffitto (molto Dracula).

Esperienza particolare, a fine visita, spegnere le torce e vedere il famoso buio assoluto e sentire in silenzio il rumore della grotta e dei suoi abitanti.

Curioso anche alcune vicissitudini sul nome del paese che una volta era chiamato inferno.

Puro Rock and Roll 😊 all’inferno con i Pipistrelli! Ci è piaciuto veramente, soprattutto alla nostra piccola di casa. Ci torneremo ad ottobre quando non ci saranno più i nidi e la visita comprenderà anche un’altra parte di grotta che in questo momento dell’anno fa da nursery.

Io queste creature le adoro!

Per finire, abbiamo chiesto ai ragazzi un consiglio su dove mangiare. Io non parlo mai di ristoranti ma lui merita tutto! Il ristorante è il Colombari ed il signor Armando, da solo, riesce a cuocere la carne, servire, sparecchiare e prendere gli ordini. Sarà per il mio background lavorativo ma gli ho subito voluto bene, è il mio mito. Non è l’arredamento dello Sheraton ma se si passa oltre vale una visita dopo la grotta, noi pensiamo che si mangi benissimo

Ci vediamo in giro!

PALAZZO DEI PRINCIPI E ANTICA STAMPERIA

Palazzo dei Principi nello sfondo
Insegna dell’antica stamperia

 

Ci sono quei posti che catturano la nostra curiosità ma, per un motivo o per un altro, se ne rimanda sempre la visita.

Parlo, per noi, del palazzo dei Principi di Carpegna. Un palazzo tuttora abitato dalla principessa Clara (che abbiamo conosciuto) e dalla sua famiglia. 

Carpegna è stata ‘la regina del Montefeltro’ e  nel 1600 circa, I duchi hanno voluto la costruzione di questo palazzo come simbolo del loro potere, oltre ad avere una  più moderna concezione di difesa dai possibili attacchi. 

La storia della famiglia e dei suoi discendenti ci ha molto appassionato tra parentele importanti, ideologie all’avanguardia di alcuni e curiosità. A me, tra le ‘curiosità’, ha colpito molto il modo di servire i pasti ufficiali e di come questa usanza si sia modificata nel tempo, fino alla nostra concezione di pranzo.. 

Le cucine che catapultano in un film in costume. Ovviamente tutta pietra, forni e pentoloni, io l’ho trovata molto bella.

Cucina del Palazzo (ovviamente quella originale)

 

Il palazzo molto ben tenuto e comunque bisogna sempre tenere presente che no è un museo ma abitato tutt’ora. 

La Guida (riduttivo chiamarlo così) veramente speciale, Fabio, molto preparato e dinamico, non ci ha permesso di distrarci, eravamo tutti catturati dal suo racconto. Disponibile anche a rispondere a curiosità ‘fuori copione’. 

Non entro nella storia del palazzo per rispetto a chi è più preparato ma vi garantisco che merita.

 Abbiamo scoperto, in un secondo momento, che vengono organizzate anche visite guidate abbinate all’antica stamperia. 

 

Noi l’avevamo già ‘visitata’ in precedenza e ci ha molto rapito questa attività che si tramanda da 6 generazioni.  Ci ha raccontato il proprietario, che appartiene all’ultima generazione, che secoli fa, i suoi avi, sono stati invitati a Carpegna dalla Toscana per fare questo lavoro.

Siamo capitati nel negozio/laboratorio senza alcuno scopo ed il titolare ci ha ammaliato con la sua arte. Ci ha fatto vedere gli stampi e come si producono, ci ha spiegato i colori (interamente fatti da loro) come sono fatti e il motivo dell’uso di alcuni ingredienti. Ci ha fatto vedere dove e come si tingono i tessuti. È stato veramente speciale. Uscite dall’idea di trovare solo cose classiche. Ripenso tutt’ora ad una meravigliosa tovaglia in lino grigio con stampa bianca… 

Veramente un luogo speciale che fa riflettere anche sul tempo ed a come siamo abituati al tutto subito. Pensate che per fare uno stampo, il legno viene fatto stagionare per anni prima di potere procedere all’intaglio.

D’altra parte, a volte, girando, succede anche di fare riflessioni sui nostri attuali stili di vita..

Ci vediamo in giro!

FATTORIA DIDATTICA IL SOGNO -CONVENTO DI MONTEFIORENTINO

Un giorno, per caso, mi imbatto nella pubblicità del centro estivo di Carpegna. Avevano organizzato per i bimbi un’uscita alla fattoria didattica del convento di Montefiorentino. Telefoniamo, chiediamo cosa abbiano in programma il giorno successivo e prenotiamo la visita alla fattoria con il laboratorio di falconeria (in alternativa proponevano il laboratorio di filatura della lana). 

Appuntamento ore 9,30 davanti al convento. Il convento è molto imponente ed affascinante. É il più grande della regione  Marche. C’ero già stata da piccola con gli amici dei miei genitori e relativi figli e da quella volta sembra cambiato ben poco… Un posto rassicurante… 

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Il chiostro è sempre molto suggestivo e l’interno della chiesa, fondata da San Francesco, ospita la cappella dei Conti Oliva che vanta anche alcune opere antiche e di importante valore storico ed artistico, ma torniamo a noi…

 

 La fattoria didattica si chiama ‘il sogno’. Tutto inizia con un piccolo allevamento di Alpaca, dal quale si ricava una lana pregiatissima. Questa lana, oltre a venire lavorata all’ interno del Convento, viene utilizzata per fare laboratori didattici.

Questo posto è in continua evoluzione ed in continua crescita sia di spazio che in varietà di specie ospitate.

La fattoria è gestita dalla cooperativa sora madre terra della quale il presidente è Fra Pierluigi che ha reso possibile lo sviluppo del progetto tramite le sue idee innovative. Sono quasi tutti volontari le persone che ci ruotano attorno e l’obbiettivo è soprattutto  la promozione del territorio e la produzione di prodotti a km 0, coinvolgendo, dove possibile, le persone meno avvantagiate perché insieme si è più forti e tutto si riesce a fare. Ci sarebbe molto da dire di questo posto ma vorrei lasciare spazio alla curiosità. Per avere un idea più approfondita potete dare un’occhiata al sito: https://www.soramadreterra.it/fattoria-didattica/.

Abbiamo iniziato con il laboratorio di falconeria che, nonostante vanti un parco rapaci molto ridotto, ci ha veramente  appassionato. Il falconiere, Roberto (un volontario), è stato molto disponibile a rispondere ad infinite domande e curiosità, soprattutto umile, caratteristica di chi ama profondamente un ‘lavoro’. 

Dopo il laboratorio, Claudio, colui che ha creato tutti i recinti, staccionate e chi più ne ha più ne metta, ci ha accompagnato per una visita guidata nel bosco. 

Molto bravo con i bambini; mi sento di dire che se c’è una cosa che caratterizza le persone che ruotano attorno a questa realtà, sono assolutamente gli occhi che ridono. Una incontrollabile allegria coperta da un sottilissimo coperchio pronto ad aprirsi. In tutto 2 ore e mezza di visita e di domande e di disponibilità a rispondere a tutto. Un consiglio, se a qualcuno piace camminare, e con i bambini non è sempre semplicissimo, vi potete informare per il trekking con l’alpaca. Vi spiegheranno i giorni in cui è possibile farlo e vi daranno tutte le informazioni del caso.

Quindi… Ci vediamo in giro!! 

MUSEO DELLA MINIERA DI ZOLFO – PERTICARA

Una bellissima gita a Perticara, una parola soltanto racchiude tutto… Sulphur

Un posto interessantissimo, pieno di passione di chi ci lavora e pieno di storie. Un luogo che parla delle radici di Perticara e non solo.

Siamo stati rapiti dalla preparazione dei ragazzi e stupiti nel capire di quanto queste persone sono legate a questa miniera e alle vite che ci ruotavano intorno.

Fino a qualche anno fa, i minatori ancora vivi, andavano al museo per raccontare le loro storie di vita vissuta all’ interno della miniera. Un patrimonio storico immenso, i loro racconti hanno permesso a tutti noi di venire a conoscenza anche del ‘non scritto’.

E’ un ambiente riprodotto a regola d’arte all’ interno delle stanze che, nel periodo di attività della miniera, ospitavano compressori, officine, centrale elettrica e tanto altro.

Ci hanno spiegato che il sito in cui c’era la miniera non è sicuro causa crolli e scoppi, pertanto una parte di miniera è stata riprodotta in questo spazio.

Questa ‘chicca’ di museo catapulta nella vecchia miniera di zolfo, nelle vite dei minatori, nelle angosce delle famiglie e nella realtà di chi lavorava in superficie come elettricisti, meccanici ecc..

E’ veramente sorprendente capire come passavano le giornate lavorative i minatori, fini a 60 metri sotto il livello del mare.

La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente la campana che veniva usata per avvisare tutti, sia minatori che famiglie all’ esterno, quando c’era un infortunio (soprattutto erano infortuni mortali) ed il pozzo Vittoria (ancora visibile di fianco al museo). I parenti al suono della campana si radunavano intorno ai pozzi che venivano usati per salire e scendere in attesa di notizie dei propri cari…

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Nonostante tutto era un lavoro molto ambito perchè la paga era alta. Da non sottovalutare il fatto che la famiglia Montecatini era anche la proprietaria delle botteghe del paese, quindi i minatori riportavano i soldi all’ interno delle tasche dei proprietari della miniera.

Affascinantissimo anche sentire parlare dei muli in miniera, veri e propri lavoratori retribuiti.

Abbiamo iniziato la visita osservando una vasta scelta di minerali e metalli per poi passare alla spiegazione della vita da miniera e quello che la circondava con rappresentazioni molto curate e attrezzi dell’epoca (primi del ‘900).

Per ultimo, un assaggio di miniera.

Sarà che quando vedi la passione negli occhi delle persone non puoi che lasciarti ammaliare dal loro racconto delle storie di epoche passate.

Si chiama museo, ed è giusto, ma più che altro io l’ho vissuto come l’entrata in punta di piedi nella vita dei minatori e delle loro famiglie.

Ogni giorno non sapevano se al termine del turno sarebbero risaliti o se la campana avrebbe suonato per loro..

Ve lo consiglio..

Ci vediamo in giro!

 

 

 

 

 

 

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SAN LEO

Una bellissima gita in Emilia Romagna, alla volta di San Leo.

Una mia amica, che è una grandissima appassionata di storia, mi ha suggerito questa visita con un’enfasi tale da mettere prontamente questa meta nella ‘to do list’ . 

Questo articolo praticamente si scrive da solo, dato l’entusiasmo per questa perla. 

Sarà difficile essere coincisi ma ci provo. 

Una meravigliosa fortezza militare costruita su una prima fortificazione romana.

Qui si racchiude un mondo…

Fortezza militare, teatro dell’Inquisizione, carceri che hanno accolto tantissimi ‘ospiti’ colpevoli di eresia o sospetto di eresia, o colpevoli di aver coperto un eretico. Tutto sommato anche per chi voleva l’indipendenza dallo stato pontificio o la rivoluzione qualche’ torturina’ si rimediava sempre… quindi chi più ne ha più ne metta..

Un luogo veramente sorprendente!

Le stanze in cui dormivano i nobili di passaggio, erano situate proprio sopra la sala delle torture. Se ci penso ho ancora i brividi.

Per chi si chiede quali potessero essere le torture eseguite, può tranquillamente vedere strumenti e trappole mortali che, a dirla tutta, mi chiedo come si potesse fare ad infliggere quelle pene. 

Tantissime cose sono racchiuse in quel luogo così affascinante. Si può ammirare, ad esempio, una vasta collezione di armi d’epoca o tantissimi strumenti usati nei passati secoli in ambito medico e chirurgico. Parliamo di veri e propri attrezzi, oltre alle prime mascherine che attualmente sono così di moda (so che non fa ridere ma ho scoperto la funzione di quelle maschere bianche che coprivano il volto con una protuberanza tipo becco). 

Uno dei tanti Personaggi di Spicco che ha ‘soggiornato’ in quelle carceri è 

Cagliostro… Che dire… Personaggio molto dibattuto ed affascinante, non nego che ha catturato la mia attenzione. Consiglio di leggere qualcosa a riguardo di questo famoso alchimista ed importante massone. Questo affascinante personaggio del 1700 è circondato da stupende leggende che vale la pena conoscere. 

Non vorrei svelare altro ma tutta la famiglia, cane compreso ovviamente, ne è rimasta molto colpita. 

Questa fortezza ha il potere di farti sentire vicina a quel passato (sembra di essere una comparsa di ‘ritorno al futuro’). 

Purtroppo causa Covid-19 le visite guidate sono sospese ma sono presenti un’infinità di informazioni su cartellonistica che merita la lettura. 

Questo porta via un po’ di tempo ma ne vale la pena, ci si rende conto di quanto la realtà superi di gran lunga la fantasia, purtroppo.. 

Per arrivare alla fortezza abbiamo camminato per una salita piuttosto ripida immersa nel bosco (ovviamente il piuttosto ripido è poco indicativo, mia figlia di 5 anni, l’ha fatta senza problemi, ma sono convinta che in caso di difficoltà motorie, risulti abbastanza impegnativa). Credo ci sia la possibilità di andare all’entrata con la macchina (consiglio di telefonare prima per informazioni). Ritengo che in caso di problemi ci si debba informare bene con la struttura in quanto dentro la fortezza, ci sono numerose scale anche con gradini piuttosto alti. 

Ovviamente San Leo non è solo la fortezza ma sicuramente questa è la regina di cuori. 

Dopo un bel pranzo ristoratore, con personale gentilissimo e cibo ottimo, abbiamo continuato alla scoperta della cattedrale e della pieve (che in pochissime parole era la chiesa del popolo).

Entrambe hanno in comune l’origine romana e sono molto semplici e lineari. Nella Cattedrale (o parrocchia di Santa Maria Assunta) si trova la cripta ed il coperchio del sarcofago, perché il corpo di San Leo è custodito a Ferrara. Ma siccome non sono né una storica né una esperta di architettura, vi invito solamente a visitarle e sono sicura che ne resterete affascinati.

Il paesino è Molto bello, suggestivo e mantenuto con grande cura. Al suo interno ci si sposta solo a piedi ma questo non è un difetto, anzi, a mio avviso è un grande pregio perché risulta tutto molto semplice e rilassante.

Ovunque, a passeggio nel paese, quando ci si guarda attorno, lo sguardo viene costantemente catturato dalla bellissima fortezza che, posizionata tra cielo e terra svetta imponente come poche altre costruzioni. Sembra un gigante seduto sull’orlo del precipizio, un colosso architettonico maestoso. Vi assicuro che dopo averlo visitato incute ancora più timore. 

Gita consigliatissima, mettete solo in conto di dover spiegare ai bambini qualche nozione di inquisizione che, secondo me, è un argomento molto attuale e a seconda delle diverse epoche, mai superato, anche se con modalità differenti. 

Ci vediamo in giro! 

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CARPEGNA, AMICI E PARCO FAUNISTICO PIAN DEI PRATI DI FRONTINO

  Inizia tutto con una visita di alcuni amici nel nostro regno, la fantastica roulotte…

Il programma era bagno al fiume, pranzo a Frontino e visita al Parco Faunistico, nella speranza di vedere qualche animale (si sa ai bambini piacciono sempre tanto), poi però, i programmi non vanno mai secondo i piani.

Il giorno prima aveva piovuto e quindi le temperature si erano abbassate tanto da farci abbandonare il progetto fiume. Come se non bastasse gli amici hanno avuto improvvisi impegni di lavoro ed il tempo si è un po’ ridotto ma non ci siamo assolutamente scoraggiati.

Abbiamo iniziato con una birretta in roulotte (perché il frigo è sempre una grande risorsa) per continuare con una selezione ridotta del programma.

Con gli amici è tutto più bello, si sa, quindi siamo tornati a pranzo a Frontino (di cui ho già parlato), quella bomboniera di paese, per poi andare al Parco Faunistico Pian Dei Prati.

Erano 3 settimane che aspettavamo l’apertura del Parco e per un soffio siamo riusciti a visitarlo.

Ho telefonato, ed a causa di questo maledetto Covid, mi hanno spiegato che bisogna prenotare la visita e fissare un orario anche se il Parco è interamente all’aperto.

Non è uno zoo, non aspettatevi grandi scimmie o giraffe. E’ una selezione di animali, tema fattoria (pecore, caprette, asini, cavalli ecc…), con aggiunta di qualche animale particolare come il cinghiale e qualche rapace. Si gira in una mezz’oretta e se si è fortunati circolano liberi due caprioli che lo scorso anno abbiamo avuto la fortuna di vedere correre.

Il parco si sviluppa interamente all’interno di un bellissimo bosco e la piccola passeggiata, lo rende adatto anche ai bimbi più piccoli

E’ una bella idea passare un po’ di tempo dopo pranzo all’ombra del bosco.

P.S. Si possono portare anche i cani (al guinzaglio ovviamente).

Disseminati lungo il percorso ci sono anche panche da usare come punti di avvistamento, perché bisogna un pochino uscire dagli schemi e ‘osservare la natura’. Non tutti gli animali sono recintati per farsi osservare, per alcuni bisogna sollevare il volto e cercare di scorgerli tra gli alberi come gli uccelli, oppure guardare nel piccolo torrente e cercare di scorgere una rana, come accade quando si passeggia nella natura.

Di fronte al Parco Faunistico c’è anche il bar/ristorante del campeggio Pian Dei Prati dove un gelato ristoratore o qualcosa da bere si rimedia sempre, magari facendosi cullare da un dondolo nell’ombra pomeridiana.

Sarà che sono innamorata di questi posti ma ho fatto molta fatica a seguire la tabella di marcia perché il bello è anche farsi coccolare dalla natura all’ombra di un albero o semplicemente fermarsi con gli amici a fare DUE chiacchiere in relax.

Il tempo passato con gli amici è parte integrante dello stare bene anche con semplicità come sedersi sui sassi di un fiume o passeggiare tra animali locali, oppure ‘raccogliere’ i fichi da alberi incontrati per caso. E’ il vivere lentamente la cosa che più mi piace e forse anche quella che un po’ mi manca dei mesi scorsi.

Ci vediamo in giro!

URBANIA -il bosco dei folletti e le famose mummie-

Il bosco dei folletti
la porta d’ingresso al mondo fantastico

Buongiorno a tutti.

Da quando ho aperto il blog mi sono arrivate molte segnalazioni interessanti e tra queste, una in particolare, ha catturato la nostra attenzione.

Il bosco dei Folletti ad Urbania…e quindi, dopo aver caricato la famiglia in macchina, siamo partiti.

Abbiamo telefonato al bosco dei folletti il giorno prima, perchè, causa Covid, c’è posto solamente per poche famiglie alla volta quindi è bene prenotare la visita.

La telefonata di prenotazione ci ha, tra le altre cose, permesso di scoprire notizie fondamentali che ci hanno permesso di scegliere, se andare di sabato o di domenica (avendo programmi differenti), oltre ad informarci che non c’è servizio di ristorazione.

Nel caso si fosse interessati a trascorrere lì la giornata, si deve partire con pranzo al sacco (scelta che consiglio) per non dover uscire dalle aree attrezzate ed evitare di percorrere  i 5 km di strada sterrata che divide dal paese.

 Inoltre, prenotando ci sono molti Barbecue disponibili per i visitatori ma è fondamentale portarsi la carbonella.

Se si sceglie il sabato, la visita è in autogestione anche se si possono comunque usare i giochi e visitare la piccola fattoria. Se si sceglie la domenica è prevista l’animazione con visita guidata al bosco con una guida speciale, una fatina!!

Il bosco è molto carino e si estende per circa 1,5 Km. Consiglio scarpe comode ed orecchie tese per ascoltare il canto assordante delle cicale, saranno state un milione!! Quindi, orecchie aperte ed occhi attenti per scoprire tutte le sorprese che regala questo percorso, compreso (per i più sportivi) 1 ora di cammino per arrivare alla ‘foce dell’Orsa’.

L’animazione prevede molte cose tra cui giochi, come lo scivolo con acqua e sapone, giochi in legno vecchio stile, carriole, carrucole ecc.. senza dimenticare i famosi giochi ‘di squadra’ .

Parte integrante dell’intrattenimento didattico è rappresentato da laboratori di eccezione, ad es. la mietitura del grano ‘come una volta’ ed a seconda dei periodi dell’anno varia.

una casa dei folletti

Per vedere più nello specifico l’offerta potete visitare il sito internet www.ilboscodeifolletti.it .

Un’altra cosa molto importante da sapere, secondo me, è anche la possibilità di dormire nell’ostello a prezzi veramente contenuti, che riesce ad ospitare più famiglie contemporaneamente.

Siamo rimasti molto colpiti sia dall’accuratezza del luogo che dalla passione del gestore, per non parlare dell’infinità di giochi ‘home made’ che abbiamo trovato. Cose che non si vedono più, insomma, ma che danno un’anima ed un’identità ad un posto.

E’ molto ben organizzato nella sua semplicità… c’è anche la possibilità di farsi una doccia dopo i giochi più impegnativi o per rinfrescarsi dalla calura estiva.

Sicuramente il periodo migliore per visitare questo posto è la primavera e l’autunno ma direi che ce la siamo cavata abbastanza bene anche a luglio inoltrato.

Credo, a questo punto, che vi lascerò un pò di piacere dato dallo stupore per la scoperta di un posto così’ .

Mi raccomando telefonare prima di andare e vi risponderanno con estrema gentilezza e vi spiegheranno più nel dettaglio cosa prevede il programma per il giorno prescelto.

Il pomeriggio invece, ci siamo spostati, per visitare Urbania e le sue chiese. Spicca tra tutte la Chiesa Dei Morti, famosa per le sue mummie.

Sono chiamate mummie in quanto sono corpi interamente conservati grazie a delle particolari muffe esistenti nel terreno che hanno permesso questo processo.

Consiglio vivamente la visita (nella quale abbiamo portato anche il nostro cagnolone e nostra figlia) e faccio veramente di cuore i miei complimenti al signore che ci ha spiegato, per ogni corpo esposto, la sua storia e la sua morte, rendendo possibile un confronto con le abitudini di un tempo, rendendo attuali le loro storie e rendendo giustizia a quei vissuti remoti, trasmettendo un grande rispetto verso le vite di queste persone di epoche passate.

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Anche per questa esperienza consiglio di telefonare per avere la precedenza nella visita ed avere la certezza di poterla visitare.

E’ comunque un luogo di grande interesse scientifico e culturale che richiama numerosi visitatori 

E’ una città che offre tantissimo culturalmente, partendo dal Palazzo Ducale, passando dall’estro artistico del Bramante, per arrivare ai paesaggi mozzafiato che la circondano.

Ci vediamo in giro!

 

CATTOLICA – il paese del mio cuore-

Caffè Giardino, ora Giardino Cafè
Il lamparino ed i suoi magici tramonti

Da dove iniziare?

Non puoi dire di essere stato a Cattolica se non sei mai andato a fare un aperitivo o un dopo serata il martedì al Lamparino (ci sono stata giusto questa sera per un aperitivo con un amica e cane ingombrante…il paradiso di sera con i piedi nella sabbia vista tramonto…da provare), o se non sei mai andato al mare zona Malindi, o fare un aperitivo/cena al Bikini o non so…se non hai mai visto i kite surfer fare acrobazie dalla spiaggia di fronte al ‘Parco le navi’, se non hai mai fatto una passeggiata sulla darsena del porto la sera o la mattina all’alba, se non sei mai andato a cercare l’aria di mare la sera, con la super calura estiva, sugli scogli del porto (anche Gabicce mare vale).. se non sei mai andato, annoiato dal mare o interessato al mondo marino e altro, a visitare l’acquario di Cattolica. Con la super calura lo consiglio (avendo aria condizionata ed essendo pieno zeppo quando il tempo promette pioggia), consiglio un pranzo veloce al ‘pesce azzurro’.

All’acquario non ci sono molte zone in ombra dove poter fare un pic-nic e comunque il ristorante offre menù di pesce a prezzi molto contenuti con la tecnica del self service e condividendo il tavolo con altre persone (post Covid è necessario prenotare)

In acquario ogni angolo è da visitare. Pre Covid, vi avrei consigliato di prestare attenzione al programma. Leggere bene gli orari delle varie attrazioni che, a seconda dei giorni, regalano opportunità come assistere al pasto delle Lontre o degli squali, o, a seconda del periodo, prevedono attività extra per i bimbi come dormire davanti le vetrate di vasca squali con il sacco a pelo o visita ‘dietro le quinte’ e interazioni con i rettili. Chissà magari si tornerà alla ‘normalità’ ma per ora sono annullate tutte le attività che prevedono assembramento. Non so cosa organizzeranno per le prossime stagioni, ma sicuramente vale la pena di guardare sul sito prima di andarci.

Per i bambini piccoli esiste un servizio gratuito di noleggio marsupi lungo il percorso Blu che permette di lasciare passeggini e carrozzine all’entrata e girare agevolmente tra le vasche bypassando anche il problema ‘scale’.

Ah, dimenticavo…c’è anche un piccolo bar all’interno dell’acquario, dietro l’area dei pinguini con pochi tavoli ma dove si può consumare un veloce panino o un primo preconfezionato a prezzi abbordabili…a voi la scelta… Per il bere tutti i negozi di gadget, presenti un po’ ovunque, vendono acqua e ci sono macchinette automatiche lungo i vari percorsi.

Sono previsti anche riduzioni se si vogliono visitare altri parchi tematici come Oltremare, Aquafan o Italia in miniatura. Di questi Parchi parlerò in seguito, però vale la pena sapere con anticipo se si intendono fare più parchi o solamente uno.

Cattolica offre molto. In centro ci sono sempre molte attrazioni organizzate dal Comune per grandi e piccini: mercatini il mercoledì sera in via Matteotti, o la domenica al porto; cinema sotto le stelle, spettacolo delle fontane danzanti  più volte a sera in diversi orari, spettacoli pirotecnici per ogni occasione,   posti bellissimi  vista mare per fare aperitivi unici, ristoranti con location bellissime a prezzi giusti, movida e gioventù se sai dove andare. Non puoi non andare a mangiare al ‘Pirate pub’ sul porto o una piadina con il fritto di pesce  ‘Da Ciribali’, sempre al porto, che ha tavoli che danno sul porto canale dove l’arietta è sempre garantita a tutte le ore. Non puoi non andare a fare colazione da Staccoli prima di andare il sabato al mercato settimanale e non puoi non andare a vedere il ‘centro invernale’.

In estate, infatti, il ‘centro’ si sposta verso strade che in inverno sono barricate e deserte, per questo motivo si parla di ‘centro estivo’ e ‘centro invernale’. Il centro in estate, oltre al lungo mare ed al porto arriva fino Piazza primo maggio. Il centro invernale invece, inizia lì…Viale Bovio e Via Mancini fino ad arrivare al comune e oltre. Tenete presente che la Pasticceria Staccoli fa parte integrante dell’inverno cattolichino ed è un riferimento per molti. Le pizzette al taglio tuonano e se la contendono solamente con ‘Staccoli piccolo’ o ‘Staccoli vecchio’ che è di fianco alla chiesa di San Pio ma che, come potete immaginare, sono due costole della stessa  persona.

Alcune di queste cose fanno parte della mia infanzia e, sarò di parte, ma i ricordi migliori della mia gioventù sono collocati in un angolo di Cattolica che si trova tra via Curiel e Via Corridoni.

Vi posso svelare un segreto? in quell’ angolo esatto c’è sempre aria anche quando sembra di non riuscire a respirare per il caldo. I miei nonni prima e i miei genitori dopo, hanno sempre gestito un bar che si chiamava ‘Caffè Giardino’ e che esiste tutt’ ora con un’altra gestione. Ci vado ogni volta che posso, la cucina è speciale, come la zona e l’accoglienza. Qui mi sento proprio a casa e per me rappresenta il mio posto del cuore di questo paese.

Cattolica si gira benissimo a piedi o in bicicletta e gli alberghi sono molto ben attrezzati. Il turismo, da noi, è una cosa molto seria e per il cliente, se merita ed è educato, ci si spacca veramente in 4…e’ proprio nel DNA locale, ognuno fa la sua parte e il tutto risulta sempre ben armonioso.

Se sei a Cattolica devi assolutamente visitare Gabicce mare e Gabicce Monte, Fiorenzuola e Castel di mezzo  sembrano usciti da un presepe. Sono talmente tante le cose da non perdere che farò più articoli.

Mi rendo conto che ci sono moltissimi luoghi che non ho citato, ma i posti e le persone del mio cuore sono veramente tantissime, rimedierò presto, ci vediamo in giro!