SASSOCORVARO e la ROCCA UBALDINESCA

Sassocorvaro

Oggi è un giorno speciale… finalmente siamo andati alla rocca di Sassocorvaro che ci ripromettevamo da un anno…

Queste sono le gite che piacciono a me, luoghi in cui la Storia, l’entusiasmo di chi dedica del tempo a raccontarla e l’affetto per il proprio territorio si mescolano.

Andando in Carpegna passiamo sempre davanti ad un cartellone che pubblicizza la Rocca e abbiamo sempre temporeggiato, sbagliando ovviamente.

La Rocca pare sia la costruzione più enigmatica ed emblematica di questo periodo storico e chiamarla Rocca è sicuramente un po’ riduttivo per tanti dettagli che vi spiegheranno durante la visita.

È una costruzione rinascimentale ed è principalmente un forte militare, ma non solo…

È stata, nel passato più recente, anche residenza signorile e residenza utilizzata dal clero.

All’interno è presente anche una bomboniera di teatro che è una favola più moderna, ma non per questo meno affascinante.

Il teatro all’interno della Rocca

Tornando a noi, durante la visita, vi spiegheranno che in questa famosa struttura è molto forte il legame con l’alchimia e l’esoterismo ed è possibile, prenotando, fare una guida mirata che mette in evidenza la parte misteriosa della rocca.

Questo tipo di esperienza dura circa un paio d’ore ed è prenotabile anche per poche persone.

Presto voglio sperimentare la visita da questo punto di vista, anche se comunque durante la spiegazione ‘tradizionale’ ne fanno degli accenni.

Fu costruita su progetto di Francesco di Giorgio Martini (poi ‘rinnegata’) nei primi anni del suo servizio come architetto ed ingegnere militare del Duca Federico da Montefeltro. 

Oggi diremmo che aveva avuto l’esclusiva di costruirne diverse anche se poi, questa Rocca nello specifico, non l’ha mai menzionata in quanto si pensa che abbia ricevuto molte ingerenze e non abbia potuto seguire per intero i dettami dell’architettura volta alla difesa militare.

Struttura strategica anche alla luce della variazione delle tecniche belliche.

Era comparsa la bombarda e questa architettura le ha permesso di mantenersi integra anche durante la seconda guerra mondiale.

Ma lasciamo il racconto della storia a persone più competenti in materia..

Sono ammessi anche gli amici a 4 zampe a patto che siano muniti di museruola.

non riesco a non svelare troppo della Rocca, racconterei di ogni singola cosa dato l’entusiasmo..

Dall’architettura, alle riflessioni sociali, alla passione di chi accompagna nella visita, senza dimenticare la collocazione storica e mille altre sfaccettature che toccano anche un passato a noi più vicino come il secolo scorso.

durante la Seconda guerra mondiale la fortezza fu destinata a proteggere oltre 10.000 capolavori d’arte provenienti da molte parti d’Italia.

Molto curioso anche il racconto di come queste opere, grazie a Pasquale Rotondi, con un po’di astuzia, furono fatte recapitare in Vaticano, addirittura scortate dai tedeschi.

Sassocorvaro, in generale, per me è stata una grande scoperta.

Ovviamente la Rocca è la cosa che ci ha rapito di più ma curiosando tra i vicoli è un incanto.

Uno scorcio del borgo di Sassocorvaro

Per i più romantici, la chiesa in cui sono presenti le spoglie di San Valentino, è una tappa inevitabile.

Proprio nel giorno di questa ricorrenza (14 febbraio) è visitatissima.

La diga di Mercatale è bellissima e fa da cornice a questo incanto.

diga di Mercatale

Affacciandosi, da veri ‘ficcanaso’, sulla soglia di una porta, abbiamo trovato anche foto d’epoca che fanno da sfondo ad una targa che cita ‘la civiltà che sudava’.

È una raccolta di vecchie foto che ritraggono persone che lavoravano nei campi, tutta la dignità di una generazione che aveva sani principi e faticava per mettere il pane in tavola ma con gli occhi fermi e decisi. Momenti che sembrano dimenticati nel tempo..

la civiltà che sudava

Sono presenti anche altre cose in questo borgo, che sarà il mio rifugio spirituale, ora che l’ho scoperto, ma Il bello di questi paesi è proprio ‘cacciare il naso’ in giro e rimane sorpresi ad ogni angolo.

D’altra parte io non sono la guida Michelin!

Ci vediamo in giro!

una ‘chicca’ della Rocca

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